Agrigento: E che sfida sia... (di Franco Ciani)

L’obiettivo di questo mese di gennaio, chiamato ad aprire non solo l’anno ma anche la seconda metà della stagione regolare, era quello di affondare le radici della nuova pianta rappresentata dal girone di ritorno nel fertile humus della vittoria, considerando determinante in chiave futura la possibilità di continuare ad alimentare il sacro fuoco dell’entusiasmo e della convinzione non solo nella squadra, ma in tutto l’ambiente.

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Nella nostra storia recente troppe volte a un mese di dicembre scoppiettante e produttivo era seguito un periodo balbettante e contraddistinto da scivoloni anche clamorosi, a causa del quale l’approccio alla fase immediatamente precedente ai play-off si era rivelato difficile, dispendioso soprattutto sotto il profilo delle energie nervose e costellato da insidie.

Nessuna falsa partenza, quindi, senza che però questo possa distoglierci dal pensiero dei prossimi difficili impegni e soprattutto sfumare le tinte forti con le quali abbiamo, sulla tela del nostro futuro, tracciato i contorni e dipinto l’immagine di un’idea o, qualora fosse possibile definirlo così, il ritratto di un principio.

Una striscia di sette vittorie consecutive a questo livello inizia ad avere gli affascinanti connotati dell’impresa, oltre ad essere senza ombra di dubbio la testimonianza di una continuità di rendimento che rende merito alle capacità della squadra, non solo tecniche ma anche mentali, ma oggi il miglior pregio di questi successi consecutivi è quello di dare il giusto significato alle partite che ci aspettano in chiave obiettivi stagionali.

In questi giorni si avverte interesse e un clima di fremente attesa per il big-match di domenica prossima con Biella, nel quale ad essere in palio ci sarà un temporaneo secondo posto, ma soprattutto la conferma di essere tra le squadre di prima fascia di questo girone e di poter ambire ai piazzamenti più nobili nell’ottica della post season, ma questa chiave di lettura è ora possibile soltanto in virtù di quanto la squadra è stata capace di fare in questo ultimo mese e mezzo, senza guardarsi indietro e con gli occhi fissi sull’obiettivo.

Così come in un esercizio di tiro o in una partita punto a punto sono tutti i tiri sbagliati in precedenza che riversano sull’ultimo un valore assoluto e definitivo, gettando così sulle spalle di chi sarà chiamato ad effettuarlo tutto il peso delle responsabilità per un esito felice o fallimentare, così, in positivo, il poter vivere appuntamenti così eccitanti sotto il profilo agonistico è la conseguenza di una serie di partite vinte che ci hanno posto nuovamente al centro dell’agone.

Siamo quindi alla vigilia della prima di una serie incredibile di sfide quasi senza domani, nelle quali ogni punto avrà un valore speciale, nelle quali la differenza canestri sarà un bene prezioso da conquistare o difendere, nelle quali forgiare le armature per la “campagna di primavera”, ma nel termine sfida è insita proprio quella sfumatura epica che è capace di animare le folle e stimolare interesse e passione.

E’ bello e confortante allo stesso tempo poter pensare che proprio il nostro campo sarà il teatro della gran parte di queste gare “speciali”, è stimolante il fatto di poterle vivere davanti al nostro pubblico e lottando con i nostri tifosi per un successo di tutti, è appagante per certi versi il pensiero di aver ancora una volta la possibilità di regalare ad Agrigento sportiva emozioni e momenti intrisi di orgogliosa appartenenza come questi.

Che le sfide, dunque, abbiano inizio nella certezza che saremo pronti a spendere ogni energia fisica e nervosa per poterle vivere appieno e magari vincerle, perché queste non saranno partite normali, saranno quelle dal sapore particolare, quel sapore speziato che le ultime sette vittorie hanno fatto in modo di poter assaporare.

Certo, rischi e difficoltà non mancheranno, ma sarà proprio l’obbligo di doversi cimentare a questo livello che ci farà crescere e ci preparerà per le sfide future, quelle finali, senza timori, ma con rispetto e determinazione, accompagnati dall’eco delle parole del generale George Smith Patton:

“Accettate le sfide se volete provare l’euforia e il gusto della vittoria”

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