Formenti: peccato per gli infortuni, saremmo potuti arrivare in alto

Credo che quella appena chiusa sia stata una stagione un po' strana per questa nuova squadra; sicuramente il girone di andata, dopo aver perso le prime due partite, lo abbiamo giocato molto bene, esprimendo una buona pallacanestro nonostante alcuni infortuni. 

Durante il girone di ritorno qualcosa non è andato per il verso giusto: lo dimostrano le molte partite perse, alcune giocate male ed altre perse per poco. Purtroppo ognuna di queste ha fatto si che la seconda parte della stagione non sia stata positiva, sia per colpa nostra sia per merito degli avversari, anche se in tutti gli 8 mesi noi giocatori ci siamo sempre impegnati, mettendoci energie e cuore.

Dal mio punto di vista è stato un anno particolare: non mi era mai capitato di star così tanto tempo lontano dal campo  per problemi fisici ma purtroppo, per via della frattura alla mano, ovviamente imprevista, sono stato cortetto alla tribuna; mi spiace molto perché, mettendo da parte quelle 8 settimane di fermo forzato, credo di aver disputato una buona stagione.

Sicuramente avrei potuto dare di più anche dal punto di vista personale ma non nego che, dopo tutte quelle settimane senza poter giocare, mi sia stato difficile rientrare appieno in sintonia con il gruppo, dato che i miei compagni erano in rotazione giusta, avendo creato, nel frattempo, un feeling particolare.

Posso peró dire di essermi sempre divertito in campo e di aver cercato di dare sempre il massimo delle mie capacità.

Nelle ultime partite, avendo recuperato la mia ottimale forma fisica, sono riuscito ad esprimermi a buoni livelli e di questo sono soddisfatto; per il prossimo anno dovrei avere un conto aperto con la fortuna e magari riuscire a fare una stagione proficua, in primis per la squadra poi per soddisfazione personale.

In Assigeco mi sono trovato molto bene sotto tutti gli aspetti, con tutto lo staff tecnico, con i compagni e con tutti i membri della Società, dal primo all'ultimo, che ringrazio per l'opportunità e per il sostegno quando ne ho avuto bisogno.

Matteo Formenti, Ala