Pajola, il ritorno: “Che emozione, qui sono nato come giocatore”

Un ritorno da ricordare. Da profeta in patria, da ragazzo prodigio che è entrato nel mondo del basket adulto, rendendo felici tutti quelli che lo hanno visto crescere qui, nella sua Ancona.
Alessandro Pajola ha un vero e proprio fan club, sugli spalti del PalaRossini. Come ci fossero tre gruppi di tifosi: quelli di Recanati, quelli venuti da Bologna per sostenere la Virtus Segafredo, e quelli che tengono soprattutto per Pajo. Bella sensazione, per un ragazzo che ha appena compiuto diciassette anni e che coach Ramagli ha portato in Serie A2 non certo a fare tappezzeria.

“Un’emozione bellissima, tornare nel palazzetto in cui sono nato, in cui ho toccato la prima palla da basket. Quando mio fratello si allenava scorrazzavo nei corridoi di questo impianto, ci ho respirato pallacanestro da subito, per me questo posto è stato una seconda casa. E oggi ho ritrovato qui tanti amici, ex compagni, i ragazzi del Cab Stamura venuti a sostenermi. E’ stato veramente bellissimo”.

Pajo sa bene cosa si deve fare. E’ un ragazzo attento, scrupoloso, determinato. Uno, hanno di recente confermato i compagni esperti Rosselli e Ndoja, che ti si attacca alle caviglie e non te lo scrolli di dosso facilmente. Stavolta se ne è accorto anche un tipo tosto come Travis Bader, che a un certo punto lo ha visto uscire dalla panchina e si è sentito probabilmente come uno che ha un bersaglio disegnato sulla canotta.

“Io sono sempre pronto quando il coach mi chiama, entro e cerco sempre di dare il massimo a livello di energia. Se poi riesco a fare anche qualche canestro, qualche giocata offensiva, ben vengano. L’importante è esserci quando Ramagli ritiene ci sia bisogno di me. Questa volta, per esempio, il compito era ben preciso: mettermi sulle tracce di Bader, pensare a lui più che al resto del gioco e cercare di limitarlo il più possibile. E’ quello che ho cercato di fare”.

E alla fine, con la Virtus Segafredo uscita vincente dalla sfida, per il ragazzo che tutti hanno visto crescere su questo parquet solo applausi, pacche sulle spalle, selfie felicemente nostalgici, cori su misura. Una serata così dà benzina e stimoli giusti. Una serata speciale, nella sua Ancona.