Paolini: "Legnano ha costruito un progetto molto interessante"

Il coach della Pasta Cellino, Riccardo Paolini, ha incontrato i giornalisti in vista della trasferta della sua formazione sul campo della FCL Contract Legnano: “Da qualche settimana siamo sicuramente in difficoltà in allenamento a causa dei diversi infortuni. La situazione sta lentamente migliorando e per questo voglio ringraziare l’intero staff medico e sanitario che si sta impegnando al massimo. Certo al momento non so ancora dire chi potrà scendere in campo domenica. Dobbiamo giocare con quelli che abbiamo senza guardarci in giro perchè credo nella mia squadra e nel nostro progetto che per me è il futuro della pallacanestro. Io ci associerei l’abolizione delle retrocessioni perchè questo ci permetterebbe di lavorare con maggiore tranquillità. A me non pesa lottare per evitare i playout. Abbiamo tempo e fortunatamente abbiamo messo del fieno in cascina che stiamo utilizzando. Abbiamo però bisogno di recuperare gli infortunati e quando torneremo al completo potremmo ricominciare ad allenarci meglio.

 

Domenica vi attende una trasferta molto difficile.

 

Legnano ha costruito un progetto molto interessante intorno alla figura di un ottimo allenatore come Mattia Ferrari, con cui quattro anni fa ha ottenuto la promozione in Serie A2. I milanesi hanno rafforzato la squadra stagione dopo stagione e hanno ingaggiato e confermato due pilastri come Raivio e Mosley. I Knights in estate hanno pescato benissimo anche in Serie B prendendo giocatori fisici e tosti come Toscano e ora hanno a disposizione un organico forte ed esperto.

 

Raivio è il miglior giocatore del campionato?

 

Sicuramente è uno straniero di grandissimo livello. E’ un giocatore completo, che conosce la pallacanestro, che compie sempre la scelta corretta e che, oltre a essere temibile come scorer, si fa sentire sia a rimbalzo sia nel servire i propri compagni.

 

Prepararete qualcosa di particolare per affrontare la FCL Contract?

 

Come sempre cercheremo di studiare qualcosa per limitare i loro punti di forza e invece sfruttare qualche loro piccola difficoltà. E’ chiaro che per una squadra giovane come la nostra non è semplice affrontare un gruppo esperto come quello dei milanesi.

 

Contro Scafati sei partito a zona. Potresti ripetere questa mossa a Legnano?

 

Non so. E’chiaro che la mancanza dei lunghi ci ha costretto a schierarci a zona perchè dovevamo preservare dai falli Ebeling e Allegretti contro un lungo molto forte come Sherrod. In quella gara abbiamo alternato tante difese: io credo di più nella difesa a uomo ma con 7 giocatori a disposizione non era possibile.