Paolini: "Sono stati mesi stupendi"

 

Coach Riccardo Paolini ha incontrato i giornalisti per tracciare un bilancio della stagione della Pasta Cellino, che si è chiusa domenica scorsa con la vittoria interna contro Trapani.

 

Coach, ci rivediamo in Sardegna?

 

Se parli di venire a fare una bella vacanza sicuramente. Se invece parliamo della possibilità, per me gradita, di allenare a Cagliari l’anno prossimo credo che questo dipenda da tanti fattori visto che non sono l’unico a decidere. E’ una scelta che tocca ovviamente alla proprietà e alla società. Ci siederemo a un tavolo e ci confronteremo, con la volontà di continuare un progetto e compiere un ulteriore passo in avanti rispetto a questa stagione.

 

Comunque mi sembra di percepire la tua disponibilità a proseguire questo compito.

 

Assolutamente si, altrimenti avrei già comunicato la decisione ai miei dirigenti, che sono persone correttissime con cui non è possibile non essere onesti e sinceri. Sapete che a me, più che il piano economico, interessa la programmazione e un progetto in cui i giocatori possano crescere.

 

In questo senso l’inserimento di Bucarelli alla Dinamo in questo finale di stagione è già una vittoria.

 

Penso che il progetto sia stato ideato per questo. I giovani dell’Academy devono ambire, prima o dopo, ad arrivare in Serie A a Sassari.

 

L’anno scorso la squadra era già costruita quando sei arrivato a Cagliari. Se dipendesse da te ora da chi ripartiresti?

 

Per prima cosa devo dire che il roster era stato allestito in maniera ottimale. Con Federico Pasquini avevamo parlato dei due stranieri, che non erano stati ancora ingaggiati, e di un italiano. Abbiamo compiuto delle scelte che hanno completato quelle iniziali e devo dire che la squadra a me è piaciuta tanto. Da dove ripartire? Dipende da quali e quanti giocatori sono disponibili a tornare. Io adoro lavorare con i giovani e mi piacerebbe molto avere una formazione composta da Under 24 con talento, come quelli di quest’anno, e possibilmente con un quid difensivo in più. Sono stati comunque mesi stupendi perchè non sono mai tornato a casa arrabbiato o triste dopo un allenamento. E’chiaro che lo stato di forma nel corso della stagione cambia, ma l’impegno quotidiano c’è sempre stato e questa è la prima cosa che chiedo ai ragazzi.

 

Personalmente come giudichi la tua annata a Cagliari?

 

E’ stata un’esperienza eccezionale. Direi a livello di quella di Perugia, ma finita meglio, o degli anni a Todi.

 

Chi è stato il giocatore che più ti ha sorpreso?

 

E’ una domanda molto difficile. Forse quello che ha compiuto maggiori passi in avanti è Matrone. Rullo lo conoscevo, di Bucarelli posso solo essere felice, ma sono contento davvero di tutti. Turel ha stentato parecchio a entrare in sintonia con me, però i suoi ultimi due mesi sono stati certamente positivi.

 

Su Ebeling però c’erano altre aspettative...

 

Mi permetto di dissentire anche se io non conosco le vostre aspettattive. Tatu è un ragazzo di 18 anni e quindi è normale che possa incontrare delle difficoltà. Non vedo molti ragazzi del ’99 che hanno avuto un minutaggio maggiore di lui in Serie A2. Tra l’altro Michele sta attraversando una fase di cambiamento tecnico. Quando abbiamo deciso di modificare il suo ruolo stava facendo parecchia fatica in difesa contro giocatori più fisici ed esperti che lo portavano in post basso. Da ala piccola la situazione è decisamente migliorata. La mia idea è che lui debba giocare solamente in quella posizione.

 

Un tuo giudizio su Keene?

 

Ho detto a Marcus prima che partisse che lui è migliorato tanto nella difesa 1c1. Il suo prossimo step è crescere quando il suo uomo non ha la palla evitando distrazioni che lo portano a soffrire i tagli, i backdoor o i rimbalzi in attacco. E’ indubbio che il gioco di Keene sia diventato più europeo nel corso della stagione ed è normale visto che si tratta di un ragazzo molto giovane.