Tezenis, Dalmonte: «Il numero più bello? 5.045»

Di seguito le dichiarazioni di Luca Dalmonte, allenatore della Tezenis Verona, domenica nella sala stampa dell’Agsm Forum dopo la vittoria (113-105) contro la Virtus Segafredo Bologna nella nona giornata di ritorno del campionato di Serie A2: «Il valore di una battaglia e di una partita credo sia proporzionata al valore del nemico, nel senso sportivo chiaramente. Quindi al valore della squadra contro cui abbiamo giocato. Ed a volte c’è anche il modo di come si vince una battaglia di come una battaglia si vince. Abbiamo avuto momenti di grande difficoltà, dovuti ad una tensione figlia della consapevolezza dell’importanza della partita ma figlia anche del fatto che ad un certo punto non sbagliava nulla ed aveva in mano completamente il senso della partita. Noi abbiamo sicuramente preso dei rischi, ma del resto non prendendone e giocando regolari probabilmente avremmo portato la gara dove voleva la Virtus. Intendo dire che abbiamo rischiato sui pick-and-roll di Spissu e di Rosselli, pagando dazio oltremodo perché non eravamo sintonizzati bene non tanto nella scelta ma per come praticare questa scelta. Quel che ci ha dato la possibilità di recuperare la partita sono stati i dieci punti raschiati nel secondo quarto quando eravamo sotto di 17 (25-42, ndr) punti. Quel break ci ha permesso di rientrare negli spogliatoi e di ricominciare con l’idea che fosse possibile riprendere la partita. Oltre che l’idea poi c’è voluto anche coraggio e applicazione perché potesse effettivamente succedere. Se non ricordo male alla fine fra una palla persa banalmente a tre quarti campo, una scivolata, un rimbalzo doppio di Lawson la partita fra virgolette l’abbiamo vinta un paio di volte fra la fine dei 40 regolamentari e del primo supplementare. Avevamo possessi per chiuderla. La cosa più importante è che abbiamo cambiato il modo con cui abbiamo giocato in difesa e soprattutto abbiamo tenuto la solidità su quel che dovevamo fare in attacco. Abbiamo attaccato il loro cinque coi pop di Brkic che ha anche attaccato il loro 4 più piccolo vicino a canestro, poi però abbiamo cambiato lo scenario. Siamo andati dentro con DiLiegro che rollava e sigillava, facendo giocare di conseguenza gli esterni. La solidità delle idee alla fine ci ha premiato. Penso che sia stata una partita bella perché intensa, bella perché incerta con dei momenti gradevoli di pallacanestro grazie a tutte e due le squadre. Bravissimi anche loro a punirci nelle situazioni di vantaggio. Il momento peggiore? L’inizio del primo overtime, soprattutto dopo aver terminato i tempi regolamentari in quel modo. Quelle tre bombe potevano abbattere anche un rinoceronte, quel tre, sei, nove poteva davvero farci morire. Invece non è stato così. E qui entriamo nella maniera più assoluta nel merito dei giocatori. Adesso i ragazzi si godano questo sforzo, questo momento e questa vittoria. Consapevoli però che la prossima sarà una partita tostissima, perché il nostro è un calendario bastardo. In casa avremo i top team, in trasferta quelle che lottano per la vita. Dovremo essere pronti per ogni singola partita, capaci di oltrepassare difficoltà, tecniche così come ambientali ma non solo, che di volta in volta saranno differenti una dall’altra. Il pubblico? Devo dire la verità: non volevo utilizzare nessun numero delle statistiche se non quello dei 5.045 spettatori. Il numero più bello di tutti».

Ufficio Stampa Scaligera Basket Verona