Vince Palestrina. Due punti sudati per merito Tiber (102-84)

Giocare con i più forti, è sempre utile. Si possono capire molte più cose di quanto si possa immaginare. Come su una bilancia, si può pesare il proprio valore, ad esempio, cogliendo quei piccoli segnali (buoni o meno),  validi per il proseguimento della stagione. I segnali buoni sono molti, ad iniziare dagli 84 punti segnati fuori casa, contro un avversario che solo l’anno scorso s’è giocato fino all’ultimo la possibilità di essere promosso in A2. Non parliamo di extra motivazioni che una sfida del genere ti regala sempre, ma di una convinzione che nasce da dentro e ti porta a giocare a viso aperto, senza timore reverenziale. Rispettando un copione chiarissimo, a Bertoldo l’onore di bucare la retina prenestina, senza pietà. Palestrina, accusa il colpo e traballa. Algeri sente l’odore del sangue e ci si infila caricando a testa bassa. Se non fosse per una tripla buzzer-beater dei padroni di casa, la prima frazione si chiuderebbe in parità. Nel successivo quarto, esce sulla ribalta Santucci che da buon tiratore di striscia, ne infila ben tre da oltre i 6 e 75! Tiber splendidamente in partita, e non per caso. Coach Lulli, è costretto a cambiare tatticamente le marcature, ed i bluarancio vanno in affanno. Se la difesa (allungata) tiberina che aveva brillato per la pressione messa, fatica, a farne le spese è l’attacco che “batte in testa”. Paesano, per Palestrina è un-stoppable, e porta a +18 i padroni di casa. La TIBER non molla, altro segnale positivo da cogliere. Bertoldo & co., non abbassano la testa, dannandosi l’anima per rientrare. Purtroppo mai oltre il -13, ed anche questo, se vogliamo, può essere letto come un segnale buono, li dove altri avrebbero alzato bandiera bianca. Vince Palestrina, rispettando i pronostici della vigilia, ma paradossalmente, esce vincente anche la TIBER che pur non avendo superato l’esame di maturità, ha pesato il proprio valore, acquisendo (se mai ce ne fosse stato dubbio), consapevolezza.  Per fare il salto di qualità, ci sono da salire diversi scalini, primo tra tutti quello della difesa, a volte troppo disinvolta. Non che i ragazzi di Coach Polidori non ci mettano l’anima, ma è la postura a volte a tradire uno stato mentale non adeguato. Ad onor del vero, oggi si giocava contro uno dei migliori attacchi, se non il migliore, del girone, questo per dire che non era facile. Di contro un attacco brillante, con tanti protagonisti ad iscriversi a referto. Se queste sono le oggettive basi di partenza, Coach Polidori, potrà raccogliere presto il frutto di tutto questo lavoro, magari già da sabato prossimo (vs Scauri), altro scontro diretto importantissimo.

 

Parziali: 23-20 / 32-30 / 26-15 / 21-19

Pall. Palestrina: Gatti 2, Fiorucci 3, Alessandri 9, Pochini 1, Rossi F., Rossi G. 22, Barsanti 12, Galuppi, Mattei 1, Paesano 22, Molinari 11, Visnjic 19; Coach: Lulli

Tiber Roma: Frisari 2, Algeri 13, Dal Sasso 7, Bertoldo 28, Moretti 1, Reali, Napolitano 7, Ricciardi, Santucci 18, Valentini 6, Padovani 2, Perna n.e.; Coach: Polidori

 

Alessandro Barilani – Ufficio Stampa US TIBER BASKET