RBR, "Il Flaminio della gente": Franco Foschi

Eccoci anche questa settimana con il consueto appuntamento con “Il Flaminio della Gente."
Oggi il protagonista è una persona che conosce molto bene la realtà della pallacanestro riminese. Un uomo che ha potuto viverla sia dentro che fuori dal campo. Il suo ruolo oggi è quello di gestire i rapporti con le 12 società aderenti al progetto. Un compito molto importante, che svolge con passione e grande esperienza. 
Stiamo parlando di Franco Foschi, coordinatore del settore giovanile di RBR.
Franco come riesci a gestire un numero così elevato di realtà? 
“E' un lavoro delicato, richiede molto impegno e anche molta pazienza. Sono agevolato dalla grande unità di intenti che le anima.
L'obiettivo è comune e la sinergia che si è venuta a creare all'interno di questa iniziativa ormai va oltre il campo. In questi anni le associazioni sportive hanno rivestito sempre di più un ruolo chiave nell'educazione dei ragazzi. Questo aspetto sta molto a cuore al mondo della Rinascita che, stanziando somme cospicue, aiuta ognuna delle realtà partecipanti e fornisce il suo sostegno.
Lo scopo è quello di trasmettere i valori dello sport ai più giovani, aumentare il numero di iscrizioni, per creare un movimento sempre più solido e radicare ancor più in profondità la passione per il basket a Rimini. 
Da anni sentivo l'esigenza di un'iniziativa di questo tipo, ho anche provato a proporla ma non sono riuscito a realizzarla.
Ora grazie a RBR i bambini vedono nei giocatori biancorossi veri e propri idoli e sono vogliosi di emularli.
 
Quanto è importante per le famiglie avere una tribuna tutta per loro?
“E' un aspetto fondamentale che invoglia le persone a venire alle partite. Crea tanta aggregazione e alla gente piace, ormai il Flaminio è un punto di ritrovo fisso, il pubblico si identifica con la squadra.
I bambini apprezzano molto, si sentono molto coinvolti la domenica grazie a Hero e alla lotteria loro dedicata. 
La mascotte è cruciale, comunica ai ragazzi quello spirito giocoso che è alla base dello sport, un vero e proprio simbolo della Rinascita. 
 
Qual' è il tuo rapporto con il Flaminio? 
“E' un rapporto particolare, sono molto legato al nostro palazzetto. A 12 partivo da Santarcangelo, dove abitavo, in autobus fino al Flaminio. Ero presente ogni domenica per vedere le imprese della “Marr”. Sono stato anche vice allenatore di Giancarlo Sacco nel 2009/2010 in serie A2. Quell'anno siamo partiti con un 7 vittorie nelle prime 7, c'era un grande ambiente ogni domenica in casa, vivevamo tante emozioni, le stesse che vivo, gara dopo gara, in questo campionato.
 
Sogni qualcosa in particolare per il Flaminio?
“Al momento è difficile chiedere di più, l'atmosfera è magica.
Gli allenatori avversari con cui ho parlato,soprattutto lo scorso anno, mi confessavano che è difficile giocare in un campo caloroso come il nostro.
Devo fare i complimenti a Simone Campanati e alla società per gli eventi che hanno creato a margine della partita,sono davvero speciali. Immagino che andando avanti nel tempo nelle pause delle gare ci saranno nuove sorprese per il pubblico. Sono sicuro che la società non si farà trovare impreparata.”

#playlikeahero