Luiss Roma, sconfitta in rimonta da Chiusi

Squadra indecifrabile la Luiss Roma: un primo tempo dove gioca un ottimo basket, segnando 45 punti, e poi una ripresa terribile, subendo un parziale di 15 a 41 che consegna la vittoria ad una Chiusi che non ha mai mollato. Ormai le speranze di salvezza della Luiss sono veramente risicate, ma come dice un vecchio proverbio “finchè c’è vita, c’è speranza”. 

Nel primo quarto la Luiss parte abbastanza bene, capitanata da Cain e Cucci che permettono ai capitolini di strappare il primo vantaggio significativo (15-10 al 6’) con Bassi che deve chiamare timeout. Murri è lesto a raccogliere un tiro sbagliato di D’Argenzio e al riposo il punteggio recita 26 a 22.

Chiusi continua il suo momento di difficoltà, ne approffitta Sabin che segna dal gomito e poi D’Argenzio (36-24, massimo vantaggio per i padroni di casa al 15’). La Luiss ha qualche passaggio a vuoto, ma grazie al contropiede orchestrato da Pasqualin e capitalizzato da Sabin segna la tripla del 45-33.

Al rientro dagli spogliatoi è un’altra Luiss, purtroppo in negativo: 3 a 17 di parziale grazie a Tilghman e Stefanini (56-57 al 28’), poi Bozzetto segna dalla punta una bella tripla con la difesa dei capitolini non pervenuta.

Nell’ultimo quarto Chiusi dà la spallata decisiva con Gaddefors e Stefanini arrivano al 60-77 finale, due vittorie in quattro giorni per i toscani: per la Luiss lo spettro della retrocessione è a un passo.

 

“Un’analisi della nostra prestazione che va divisa in due parti: un buon primo tempo, una pessima ripresa – ha dichiarato coach Andrea Paccariè al termine della gara-. Dall’intervallo in poi abbiamo palesato tutte le nostre paure, i nostri limiti che ci portiamo avanti da un po’. Avremmo potuto fare tante cose, non ne abbiamo messa in pratica neanche una. Sono dispiaciuto perché ormai anche il più ottimista sulla faccia della terra sa che andiamo incontro ad un finale triste. Noi siamo arrivati qui con le nostre forze, con il nostro progetto che abbiamo sempre cercato di portare avanti e questo dobbiamo ricordarcelo anche in futuro”.