Alessandro Piazza e Daniele Bonessio: lo sposo "contro" il testimone

Sabbatino, Rugolo, Mian, Di Viccaro e “Bum Bum” Caprari tra gli esterni, Marco Ammannato sotto canestro. Con due americani è una squadra che farebbe probabilmente un’ottima figura già in A2. Soprattutto se ci aggiungessimo Alessandro Piazza, playmaker e neosposo, e Daniele Bonessio, come jolly…e testimone. E se un domani qualche General Manager dovesse pensare di metterli tutti insieme, sappia che fuori dal campo sono già piuttosto affiatati, perché della vacanza a Ibiza per le nozze di “Piazzino” pare che di aneddoti ce ne siano da raccontare e pure sul parquet siamo convinti che venderebbero cara la pelle a parecchi avversari. Ma stasera, da avversari in quella Agrigento comune anche a molti degli altri protagonisti della storia, si affronteranno solo in due: il testimone e lo sposo, ovviamente.
Agrigento – Roma Gas & Power è anche Alessandro Piazza “contro” Daniele Bonessio, ovvero un’amicizia nata più di dieci anni fa nelle nazionali giovanili e proseguita soprattutto attraverso due esperienze comuni vissute insieme ad Imola (2006-2007) e Barcellona Pozzo di Gotto, cinque anni dopo. Due momenti diversi anche nella crescita delle rispettive carriere per loro che hanno rispettivamente 29 e 28 anni, ma utili a cementare un rapporto rimasto solido negli anni anche a distanza e sfociato in una “richiesta” di matrimonio che ha visto il capitano dell’Eurobasket nelle affascinanti vesti di testimone di nozze: “E’ stato un momento molto emozionante, sono contento che si sia sposato perché ha al suo fianco una ragazza speciale quanto lui, ed una famiglia alle spalle con due genitori fantastici in grado di partire per seguirlo in tutta Italia un po’ come fanno i miei”.
Non la cosa più semplice quando tuo figlio lascia casa poco più che maggiorenne. “Il primo ricordo che mi viene in mente riguarda l’inizio della preparazione atletica ad Imola, io avevo da poco finito la scuola e Bonny era in quinta Liceo – esordisce il play bolognese di Agrigento – e lui andò subito dai “giovani” di Imola a dire che avrebbero dovuto correre sempre davanti a tutti (l’imitazione in dialetto romanesco è una perla audio che vi promettiamo di diffondere appena possibile), anche se lui era solo un anno più grande di loro ed io avevo un paio d’anni in più…”. Sano spirito “cameratesco”, quindi, maturato nelle precedenti stagioni con l’Eurobasket di un Bonessio evidentemente già esperto di questi sofisticati meccanismi di squadra nonostante la giovane età, visto il debutto nei campionati senior ad appena sedici anni. Imola, dunque, poco più che maggiorenni, come origine di un legame riconducibile, fondamentalmente, alle caratteristiche molto simili ed in comune che reciprocamente rivedono l’uno nell’altro anche a distanza di dieci anni: “Siamo due combattenti, malati di pallacanestro e di tutto ciò che questo gioco può trasmettere – ammettono contestualmente pur non conoscendo la risposta dell’altro – e che lottano e danno tutto in campo al servizio della squadra”.
E per questo stasera nessuno vorrà perdere: “Per me sarà anche una partita particolare, perché affronterò Daniele Bonessio, il mio migliore amico e testimone di nozze. Ci conosciamo molto bene, abbiamo giocato insieme tante volte tra Nazionali, Imola e Barcellona Pozzo di Gotto, sono felice che sia tornato a giocare nella sua città e che stia facendo molto bene, spero che domenica faccia un po’ peggio (scherza, ndr)… Quando si alzerà la palla a due non guarderemo in faccia nessuno, siamo due combattenti, ma resta una delle persone a cui sono più legato, soprattutto nell’ambito della pallacanestro” aveva affermato Piazzino nella conferenza stampa di presentazione della gara, ma poi “alla fine lo stringerò come sempre, perché è un grande amico, oltre che un grande playmaker, uno dei migliori d’Italia e tra i giocatori probabilmente più sottovalutati – aggiunge Bonessio – forse per le caratteristiche fisiche, ma a dispetto di queste e sempre con grande cuore ha dimostrato cosa fosse in grado di fare, portando Agrigento due anni fa (in finale gara 5 di A2 contro Torino, ndr) a livelli impensabili. Ci siamo sempre spalleggiati a vicenda nei momenti di difficoltà per tirarci su il morale, ed è continuato ad accadere anche quando ci siamo separati”.
Con l’auspicio, immaginiamo condiviso, che un domani le loro ancora giovani carriere possano tornare ad incrociarsi per la terza volta, come a Barcellona Pozzo di Gotto… : “Qui eravamo già più grandi (23 e 24 anni), ma fu un’altra stagione – chiusa con l’eliminazione nella semifinale playoff di A2– vissuta in piena simbiosi, tanto che avremmo tranquillamente potuto restituire uno dei due appartamenti – ricorda “Bonny” – stavamo per la verità un po’ più da lui, perché aveva la playstation” e mentre a FIFA i risultati del capitano dell’Eurobasket devono essere migliorati sensibilmente, non lo stesso si può dire di Call of Duty: “All’inizio perdevo sempre, ma nel corso della stagione mi sono preso grandi soddisfazioni battendo la sua Inter di Balotelli, mentre a Call of Duty era difficile finire una missione insieme: lui se la cavava, mentre io, tra i suoi rimbrotti, andavo sistematicamente a sbattere contro il muro senza riuscire ad uccidere nessuno”.
Ed Imola, dove – e glielo perdoneremo viste le giovani età del tempo – a volte è capitato di alzare un po’ il gomito, ma questa è un’altra storia e, se lo vorranno, saranno loro stessi a raccontarvela prima della gara di ritorno.