Cesare Riva ringrazia i tifosi: Vinceremo per loro!

Un vecchio adagio recita che nello sport l’unica cosa che conta è vincere. Per fortuna ci sono invece domeniche che sfuggono a questa regola e che lasciano dentro segni importanti che la strada intrapresa è quella giusta. E noi ne abbiamo appena vissuta una con i nostri occhi. Perché è vero, l’Assigeco è uscita sconfitta nel match in casa della storica Fortitudo Bologna, pur lottando sino alla sirena finale con audacia e belle trame offensive, dopo un inizio balbettante. Ma è altrettanto vero che alzare lo sguardo e vedere quel colorato e rumoroso spicchio bianco-rosso-blu in uno dei templi del basket italiano è un immagine che non può avere il profumo della sconfitta. Perché quel pullman pieno di famiglie e bambini lodigiano-piacentine che fino a pochi mesi fa poco avevano in comune, invece ora formano una macchia unica, festosa e fiera di applaudire i propri beniamini. E questa è una vittoria per chi ha voluto e creduto fortemente in questo progetto di unione di due gloriose società limitrofe, per chi sul campo ha cercato attraverso il lavoro quotidiano di accendere questa passione e per chi dietro le quinte ogni giorno da tutto se stesso per alimentare questo fuoco. Una vittoria che vale più dei classici due punti, che ora Infante e compagni hanno invece la possibilità di cogliere in casa questo sabato sera, nel penultimo impegno sul parquet amico contro l’Andrea Costa Imola.
I romagnoli sono in cerca di punti per evitare di allungare la stagione ai playout e sono consapevoli di dover affrontare in riva al Po, la prima di tre finali salvezza. Il coach dei romagnoli è il simpaticissimo Giampiero Ticchi, lunga carriera alle spalle per lui tra Pesaro e Rimini anche con una parentesi nel basket femminile come commissario tecnico della Nazionale. L’elemento di maggior spicco degli ospiti è uno dei simboli di questo campionato, ossia la torre Michele Maggioli. Lungo moderno di 212 centimetri ma dalla mano morbida, delizia ancora a quasi 40 primavere il pubblico con giocate di alta scuola tecnica. Altro leader offensivo dell’Andrea Costa è la combo guard americana Travis Cohn, che viaggia a 16 punti e 3 assist ad allacciata di scarpe. Volto nuovo rispetto in riva al Santerno è quello del play croato Roko Rogic, chiamato a dare ordine all’attacco imolese con la sua attenta regia, ma che non disdegna di bruciare la retina avversaria, compito questo invece primaria per la guardia Norman Hassan. L’esterno riminese di scuola ma di origine egiziana è un pretoriana del coach di Gradara che alle sue triple e alla versatilità di Alex Ranuzzi affida il compito di far saltare il banco avversario. L’esperta ala ex Siena, è volto conosciuto dai tifosi Assigeco che l’hanno incrociato con le maglie di Omegna e Mantova in passato. Dalla panchina si alzano il playmaker tutto pepe Andrea Tassinari, l’esterno friulano Filiberto Dri e il lungo classe 1990 Paolo Paci, che ha già calcato il parquet piacentino con la maglia di Roseto.
All’andata l’Assigeco espugnò il catino del PalaRuggi con una delle migliori prestazioni balistiche stagionali. Ora tocca sigillare con un sorriso sul campo quella salvezza quasi matematicamente raggiunta: il modo migliore per ringraziare i tanti che al PalaDozza hanno comunque vinto.
CesareRiva,ViceCoach
Ucc Assigeco Piacenza