RBR, parla l'AD Paolo Carasso intervistato da Basket Inside: "Ripartire quando? Solo a porte aperte. I Nas? Da innalzare"

Riportiamo integralmente l'intervista realizzata da Daniele Tagliabue ("Basket Inside") al nostro Amministratore Delegato Paolo Carasso.

Si presentava da matricola, ma si è subito imposta nelle protagoniste. E’ la storia recente della Rinascita Basket Rimini, impegnata un anno fa in C Gold e che ora, causa Coronavirus, chiude la sua prima annata in Serie B al terzo posto del girone C sotto la gestione di coach Massimo Bernardi. Abbiamo quindi fatto il punto della stagione e di ciò che ci attende nei prossimi mesi con Paolo Carasso, figura storica del basket riminese e attuale Amministratore Delegato.

– E’ giusto finire in questo modo la Serie B?
” Noi come società non avevamo firmato il famoso documento di richiesta di stop del campionato di serie B. Questo perchè avevamo una promessa nei confronti dei nostri soci, dei nostri sponsor, dei nostri giocatori e delle 2500 persone che ci vengono a vedere nei match casalinghi al Flaminio. La promessa era che se ci fosse stato anche solo l’1% di possibilità di terminare la stagione, noi l’avremmo cavalcata. Detto ciò, i fatti poi hanno poi dato ragione alla scelta compiuta dalle altre società. Credo quindi sia stato inevitabile la chiusura del campionato per problemi che ben conosciamo e che quindi non avrebbero reso possibile una fine di campionato nella maniera corretta”.

– Da neopromossa vi siete subito dimostrati competitivi collocandovi al terzo posto prima dello stop, ve lo aspettavate?
” Noi non ci aspettavamo un terzo posto in quel momento della stagione. Venivamo da undici vittorie consecutive più gli ultimi due stop. Il nostro obiettivo è sempre stato però quello di valorizzare i nostri giocatori, con 8/12 del roster nati e cresciuti nelle nostre società a Rimini valutandoli in un campionato più competitivo come la Serie B. A metà anno abbiamo poi avuto la possibilità di inserire un grande professionista come Alex Simoncelli che ci ha dato una grossa mano, dandoci consapevolezza delle nostre forze in un momento positivo dove eravamo spinti dal nostro meraviglioso pubblico. Siamo una realtà ambiziosa, non era nel nostro programma salire in questa stagione alla luce di società sulla carta più attrezzate ma non nascondo che nel nostro futuro la Serie A2 resta un obiettivo serio e concreto“.

– Cosa ne pensa della futura stagione?
“Credo che la prossima sarà una stagione particolare. Tante aziende hanno faticato e stanno faticando e probabilmente non sosteranno più lo sport. Da questo momento negativo la pallacanestro deve cogliere un momento di grande riflessione: dobbiamo dare maggiore credibilità alla nostra realtà in linea generale, dando maggiore concretezza portando avanti progetti sani e seri. Mi aspetto dalla Federazione e dalla Lega un segnale proprio in questo segno, con determinate regole: chi non riuscirà a rispettarle dovrà avere l’umilità di fare un passo indietro, chi ha invece le possibilità di poter fare un campionato anche superiore deve poter sfruttare e cavalcare quest’onda”.

– Quando si potrà giocare e come?
” Si potrà giocare quando e come è difficile rispondere. Credo che tutti noi dobbiamo mettere davanti la salute dei giocatori, del pubblico e di tutti i dirigenti. Programmare un inizio è sicuramente difficile: spero per Settembre ci sia modo di riprendere gli allenamenti, ricominciando poi a giocare a Ottobre e Novembre con i palazzetti aperti e non chiusi. Per noi chiudere il palazzetto e giocare a porte chiuse verrebbe meno al significato del perchè a Rimini noi siam partiti con questa avventura. Questa è la squadra della città, con imprenditori della città, rappresentata dai giocatori, i dirigenti e gli allenatori della città. Non far vivere tutta questa meravigliosa realtà al nostro pubblico vorrebbe far venir meno uno dei nostri punti fondamentali perdendo quindi il significato”.

– Voi siete un club impegnato molto sui giovani, cosa pensate della premialità e dei NAS?
“Per quanto riguarda i NAS credo che sia assolutamente necessario affinchè la federazione si batta per ripristinarli così come sono, anzi mi aspetto una proposta di LBA e Serie A2 di aumentare il parametro attuale. Questo vorrebbe dire aiutare poi a cascata quelle società che fino adesso hanno investito sui settori giovanili, dando così linfa al movimento. Diminuire i NAS sarebbe un errore clamoroso: potrebbe far sorgere una rivoluzione tra tutti i club che hanno investito, questo perchè diminuendo il parametro NAS non stai immettendo forze e denari nel movimento ma stai solo togliendo alle società che fino a questo momento hanno lavorato sul settore giovanile ulteriori possibilità di lavorare disincentivandole. Il segnale forte deve quindi arrivare dalle società di Serie A e Serie A2 più forti economicamente, portando i parametri da 12 a 18 da 10 a 15 proprio perchè con questo gesto si andrebbe ad aiutare le piccole società che hanno investito sui settori giovanili. Credo quindi che dalla serie B in giù il parametro debba essere assolutamente ripristinato, andando quindi ad aiutare quelle società che hanno investito e creduto nei giovani che rappresentano il nostro futuro premiando gli sforzi di investire su strutture e staff tecnici di buon livello piuttosto che un giocatore della prima squadra”.

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