"Super Pippo" Bruzzese è l’emblema della voglia di risalita del Guerriero UBP Padova

Filippo Bruzzese batte il cinque ai compagni in panchina

Dovendo scegliere un giocatore che incarna lo spirito di rivalsa del Guerriero Padova, il primo nome che salta in mente è quello di Filippo Bruzzese Del Pozzo. A inizio stagione era ai margini delle rotazioni, ora parte invece in quintetto: da 0 minuti giocati al rientro post Covid a Monfalcone, ai 30 minuti in campo a San Vendemiano, il balzo in avanti è stato enorme. Lo suffragano anche le statistiche delle ultime quattro giornate, in cui “Bruzz” ha chiuso per tre volte in doppia cifra, trasmettendo energia e dinamismo a una squadra ultima in classifica, ma che non è certo disposta ad arrendersi nella strenua lotta per la salvezza. «Abbiamo preso tutti più fiducia nel nostro gioco», spiega l’esterno classe 2000, uscito dal vivaio del Petrarca dopo una parentesi di basket e studio oltreoceano all’Indian Creek High School a Trafalgar (Indiana, Stati Uniti), «Noi giovani stiamo crescendo tutti insieme e questo aspetto ha permesso di dare un po’ di respiro anche ai giocatori più esperti».

Quali sono il punto di forza e il difetto del Guerriero?

«Il ritmo di gioco, specie in difesa, e il fatto che a volte spingiamo troppo palla in attacco in fase di transizione e contropiede. Sono due facce della stessa medaglia: da un lato producono palloni recuperati, dall’altro palle perse».   

Cosa ne pensi delle avversarie della seconda fase?

«Sono tutte squadre toste e ben formate, che giocano la Serie B da diverso tempo. Per quanto riguarda Civitanova, la nostra prossima avversaria, gioca in maniera ragionata gestendo il possesso in modo oculato e alternando difese forti. Ha grandi giocatori nel proprio roster: dovremo essere bravi a mettergli pressione, ma sempre bilanciando le due fasi».

Ti aspettavi di disputare una stagione del genere entrando stabilmente in quintetto?

«Sinceramente no, soprattutto per come era iniziata la mia annata. Sapevo che sarebbe stato un anno di rodaggio in Serie B e che avrei dovuto fare esperienza. Ho lavorato molto sulla mia testa, sull’atteggiamento con cui entro in campo. Ho cominciato dalla difesa e poi è arrivata anche la fiducia in attacco».

In quale aspetto ritieni di essere migliorato e dove invece devi ancora crescere?

«Sono cresciuto in termini di coraggio, ma devo migliorare ancora nelle scelte di gioco e nel tiro da tre punti, fondamentale in una categoria come la Serie B».

Quanto è importante la presenza di elementi d’esperienza all’interno del gruppo UBP?

«Molto direi, anche perché siamo una squadra con tanti giovani. Sono i veterani le nostre guide: a volte basta una loro semplice battuta o un commento per farti capire dove stai sbagliando, averli in campo è fondamentale».

Cosa hai appreso dai vari Andreaus, Campiello e Chinellato?

«Ho capito che si può anche rallentare il gioco; soprattutto Eros, che ha il mio stesso ruolo, è il mio esempio. Reputo anche i consigli di “Aus” fondamentali: è lui che mi ha sempre incoraggiato a sfruttare le mie caratteristiche fisiche».

I giovani dell’Under 18 Petrarca, che hanno debuttato in questa stagione con la prima squadra, possono rappresentare un fattore?   

«Dia lo è già diventato: sta avendo un exploit con un impatto fisico evidente perché con i suoi oltre due metri d’altezza e apertura di braccia è difficile da controllare. Anche Zocca e Bombardieri sono due ragazzi davvero forti, hanno solo bisogno di prendere fiducia e imparare a controllare meglio il ritmo».

(PH. Eleonora Pavan)