Scatti d'autore: Giampaolo Rosati sarà ancora il nostro fotografo ufficiale!

La Teate Basket Chieti è lieta di riconfermare Giampaolo Rosati nel ruolo di fotografo ufficiale.
Emozionarsi davanti ad uno scatto fotografico è frutto sicuramente della bravura di chi riesce, con un’istantanea, a catturare quell’attimo irripetibile ma “Giampa” è in grado di fare molto di più: le sue foto hanno la capacità di riassumere al meglio un’intera partita e, se messe in successione cronologica, tutta la stagione.
Con questa nuova stagione, torni ad immortalare i momenti salienti di una partita: come fotografo, nonché anche tifoso, cosa ti aspetti dal campo?
“Mi aspetto sempre che sul campo ci sia "battaglia" vera, che i ragazzi abbiano "gli occhi della tigre" SEMPRE. L'agonismo è sempre un bel "soggetto" da ritrarre, e ancor più lo sono l'orgoglio e la passione dei nostri ragazzi per la maglia che indossano, in ogni singolo incontro. Come fanno i "veri“ fotografi che, prima di fare un ritratto che abbia qualcosa da dire, entrano in "contatto" con i soggetti, io amo conoscere personalmente i giocatori, entrare - possibilmente e discretamente - in sintonia con ognuno di loro in modo da poterne conoscere e ri-conoscere gli sguardi e gli atteggiamenti sul campo. Ho una postazione privilegiata, e, attraverso le mie "lenti", guardo nei loro occhi meglio di chiunque altro e, se posso, ne fisso in uno scatto il momento. A volte mi riesce di più, molte volte, purtroppo, mi riesce meno ma sono fortunato a vivere intensamente una partita ed avere il privilegio di raccontarne i momenti salienti”.
Le tue foto hanno la capacità di raccontare al meglio una partita: quando sei a bordo campo, su quali aspetti focalizzi il tuo lavoro?
“Come detto non mi fermo alla singola azione "di cronaca", come un buon ed obiettivo (ride)reporter dovrebbe fare ma vado a cercare le smorfie, la grinta, la passione, il "sangue", e gli sguardi incrociati con il pubblico, altra parte fondamentale della chimica che si crea in ogni partita. Cerco anche di comprendere gli schemi del coach in modo da prevedere, il più possibile, dove andrà a finire la palla. Insieme con altri fotografi che spesso mi danno una mano (Regina ed Andrea su tutti - ma quanti vorranno avvicinarsi alla fotografia di questo meraviglioso sport sono i benvenuti) cerchiamo anche di raccontare le emozioni sugli spalti”.
Giampa, poi, a chiosa delle sue riflessioni, ha voluto porre l’accento su un aspetto: “Henri Cartier Bresson diceva che “fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore”. Io cerco di farlo "ogni maledetta domenica"... quando vinciamo però le foto mi sembrano più belle”.
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